LE POLITICHE COMUNALI: QUALI PRIORITA'?
Chi è più
avanti negli anni ricorderà il famigerato E.C.A. (Ente Comunale
Assistenza) che diventava
particolarmente attivo durante il periodo elettorale con il
rilascio di buoni per il prelievo di generi alimentari. Per fortuna
quell'ente che odorava tanto di carità pelosa da dopoguerra non
esiste più.
L'Italia risorse dalle ceneri della guerra,
sparirono i cantieri scuola, aumentarono i posti di lavoro, sorsero
nuove abitazioni, si arrivò insomma al boom economico e a quel punto
sembrò assurdo mantenere in piedi un servizio come l’E.C.A, ritenuto
ormai un inutile baraccone.
Ma purtroppo, anche se sensibilmente modificati
rispetto a quaranta,cinquanta anni fa, esistono ancora i bisogni
delle persone, specialmente delle famiglie più disagiate ,dei
disoccupati, degli anziani,dei malati.
E così al posto degli ex E.C.A. si sono creati
i "Servizi socio-assistenziali", sempre gestiti dai Comuni
o da comprensori di Comuni di una stessa provincia.
Attualmente,
il
modello del nuovo Welfare è
stato delineato
con la Legge 328/2000 che
prevede che i Comuni, associati in un ambito territoriale definito
dalla
Regione,
provvedano a definire il Piano
di Zona,
lo strumento fondamentale per progettare il sistema integrato di
interventi e servizi sociali per la popolazione complessiva
dell'ambito
territoriale, con
risorse ricevute dalla Regione e dai Comuni facenti parte dell'Ambito
territoriale stesso.
E'
appena il caso di notare che le politiche sociali comunali anche se
inserite all'interno di una programmazione a livello zonale( nel caso
del nostro Comune nel Piano di zona dell'Ambito territoriale di
Piedimonte Matese) vanno integrate con altre politiche locali sia
economiche che del lavoro.
Se
ne citano alcune: erogazione di contributi economici a sostegno delle
famiglie per il pagamento delle utenze domestiche (bollette
luce,gas,acqua), rimborsi della tassa rifiuti, rimborso delle spese
per i medicinali non mutuabili, riduzione per il pagamento dei
servizi scolastici, progetti di inserimento lavorativi di giovani e
disoccupati attraverso il meccanismo di voucher, ecc.
E'
chiaro che per la progettazione di tali politiche bisogna fare i
conti con le disponibilità finanziarie, ma è
altrettanto chiaro che le
politiche a sostegno delle famiglie in
stato di disagio, soprattutto nei momenti difficili come quelli che stiamo vivendo, dovrebbero essere una delle principali priorità da
perseguire.
A
leggere alcune delibere e determine comunali, le priorità dei nostri amministratori sembrano
essere altre. Senza pudore e senza vergogna.
Nessun commento:
Posta un commento