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lunedì 7 gennaio 2013

 LE POLITICHE COMUNALI: QUALI  PRIORITA'?

Chi è più avanti negli anni ricorderà il famigerato E.C.A. (Ente Comunale Assistenza) che diventava particolarmente attivo durante il periodo elettorale con il rilascio di buoni per il prelievo di generi alimentari. Per fortuna quell'ente che odorava tanto di carità pelosa da dopoguerra non esiste più.
L'Italia risorse dalle ceneri della guerra, sparirono i cantieri scuola, aumentarono i posti di lavoro, sorsero nuove abitazioni, si arrivò insomma al boom economico e a quel punto sembrò assurdo mantenere in piedi un servizio come l’E.C.A, ritenuto ormai un inutile baraccone.
Ma purtroppo, anche se sensibilmente modificati rispetto a quaranta,cinquanta anni fa, esistono ancora i bisogni delle persone, specialmente delle famiglie più disagiate ,dei disoccupati, degli anziani,dei malati.
E così al posto degli ex E.C.A. si sono creati i "Servizi socio-assistenziali", sempre gestiti dai Comuni o da comprensori di Comuni di una stessa provincia.
Attualmente, il modello del nuovo Welfare è stato delineato con la Legge 328/2000 che prevede che i Comuni, associati in un ambito territoriale definito dalla Regione, provvedano a definire il Piano di Zona, lo strumento fondamentale per progettare il sistema integrato di interventi e servizi sociali per la popolazione complessiva dell'ambito territoriale, con risorse ricevute dalla Regione e dai Comuni facenti parte dell'Ambito territoriale stesso.
E' appena il caso di notare che le politiche sociali comunali anche se inserite all'interno di una programmazione a livello zonale( nel caso del nostro Comune nel Piano di zona dell'Ambito territoriale di Piedimonte Matese) vanno integrate con altre politiche locali sia economiche che del lavoro.
Se ne citano alcune: erogazione di contributi economici a sostegno delle famiglie per il pagamento delle utenze domestiche (bollette luce,gas,acqua), rimborsi della tassa rifiuti, rimborso delle spese per i medicinali non mutuabili, riduzione per il pagamento dei servizi scolastici, progetti di inserimento lavorativi di giovani e disoccupati attraverso il meccanismo di voucher, ecc.
E' chiaro che per la progettazione di tali politiche bisogna fare i conti con le disponibilità finanziarie, ma è altrettanto chiaro che le politiche a sostegno delle famiglie in stato di disagio, soprattutto nei momenti difficili come quelli che stiamo vivendo,  dovrebbero essere una delle principali priorità da perseguire.
A leggere alcune delibere e determine comunali, le priorità dei nostri amministratori sembrano essere altre. Senza pudore e senza vergogna.


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