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giovedì 24 luglio 2014

Il 23 giugno scorso si tenne il Consiglio Comunale sulla variante al piano regolatore per la realizzazione di una struttura commerciale in località Barignano, in quella sede, su proposta dell'opposizione (Insieme per la Rinascita e Nuova Voce) l'argomento fu rinviato perchè erano stati presentati atti illegittimi e perchè mancava il piano occupazionale. Ieri il Consiglio Comunale si è riunito nuovamente per discutere sulla questione, la delibera sarà pubblicata tra qualche giorno, intanto allego l'intervento della sottoscritta che forma parte integrante della delibera consiliare.

ALLEGATO ALLA DELIBERA DI CONSIGLIO
“approvazione variante al PRG in località Barignano per la realizzazione di una struttura commerciale” da parte dell'opposizione

Nella scorsa seduta è stata portata, all'approvazione del Consiglio Comunale, una proposta di delibera di variante, lasciatemelo dire, sconsiderata, tanto è che si è dovuto ricorrere ad una serie di altri atti per sanare le illegittimità, anche se rimangono ancora delle osservazioni da fare: 1) alla conferenza dei servizi , a mio parere, andava invitato anche il Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano; 2) il Sig. Tamburrino non risulta essere l'unico proprietario dei fondi interessati dal progetto, a meno che la situazione non sia cambiata negli ultimi anni rispetto al passato (quando il Consiglio è stato interessato del problema dell'affrancazione dei terreni dello stesso ). A tal riguardo, l'art. 15 del regolamento sancisce che bisogna essere proprietari almeno del 50% e di averne la disponibilità del restante 50%; quindi la richiesta della Conferenza dei servizi, doveva essere presentata, a mio parere, anche dall'altro proprietario.
Lascio al Consiglio Comunale, supportato dal parere della Segretaria, la decisione su queste osservazioni.
Colgo l'occasione per dare atto alla Segretaria Comunale dell'impegno e della professionalità per sanare gli atti viziati.
Ascrivo a merito dell'opposizione se oggi ci troviamo con atti formalmente validi, ripeto solo formalmente perchè nella sostanza il discorso è diverso e sarà oggetto di valutazione nelle opportuni sedi.
Attribuisco, inoltre, a merito dell'opposizione se oggi, tra gli atti risanati è presente una dichiarazione riguardante il piano occupazionale che prevede un numero di unità lavorative di gran lunga superiore a quello comunicato in consiglio la volta scorsa ( il piano occupazionale è stato presentato il 21 luglio 2014. prot.3052).
L'operato dell'opposizione ha mirato a salvaguardare il Consiglio Comunale da eventuali responsabilità e a tutelarne la dignità.
Detto questo mi sia consentito di fare delle considerazioni più prettamente politiche:
l'art. 7, comma 1, dello Statuto del Comune di Pontelatone recita: “ Il Comune promuove ed attua un organico assetto del territorio, nel quadro di un programmato sviluppo degli insediamenti umani, delle infrastrutture sociali e degli impianti industriali, turistici e commerciali.” Per coerenza alla norma statutaria e per rispondere ad un obbligo di legge regionale, l'Amministrazione si sarebbe dovuta preoccupare di dotare il Comune di Pontelatone del PUC, purtroppo a distanza di nove anni dal conferimento all'incarico ai tecnici, di questo benedetto o maledetto PUC non si sa ancora nulla.
E' attraverso il PUC che si sarebbe dovuto arrivare a disciplinare lo sviluppo armonico del territorio comunale favorendo lo sviluppo di impianti produttivi compatibili con la realtà di Pontelatone.
Il territorio di Pontelatone è a vocazione agricola e la sua integrità è la nostra principale risorsa, tenendo presente che l'agricoltura di qualità rappresenta oggi un settore chiave per generare occupazione. Ben vengono gli imprenditori che vogliono investire, ma in zona agricola vengano proposti insediamenti di attività produttive coerenti con il contesto agricolo. La trasformazione di un ampia zona agricola in commerciale ( 63.805 m) avviene in fase di redazione del PUC, in contrasto con qualsiasi programmazione equilibrata del territorio.
L'intervento crea, inoltre, un pericoloso precedente, attraverso il quale sarà difficile rifiutare altre richieste simili che stravolgerebbero ulteriormente il nostro territorio.
Infine, è molto opinabile l'interesse pubblico richiesto dalla normativa (art.6 del reg. regionale N.5/2011) trattandosi di una ricaduta occupazionale di lavoro precario.
Per le ragioni esposte mi astengo dalla votazione.
Pontelatone 23/07/2014
F.to Filomena Scirocco


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