Il 23 giugno scorso si tenne il
Consiglio Comunale sulla variante al piano regolatore per la
realizzazione di una struttura commerciale in località Barignano, in
quella sede, su proposta dell'opposizione (Insieme per la Rinascita e Nuova Voce) l'argomento fu rinviato
perchè erano stati presentati atti illegittimi e perchè mancava il
piano occupazionale. Ieri il Consiglio Comunale si è riunito
nuovamente per discutere sulla questione, la delibera sarà
pubblicata tra qualche giorno, intanto allego l'intervento della
sottoscritta che forma parte integrante della delibera consiliare.
ALLEGATO
ALLA DELIBERA DI CONSIGLIO
“approvazione variante
al PRG in località Barignano per la realizzazione di una struttura
commerciale” da parte dell'opposizione
Nella
scorsa seduta è stata portata, all'approvazione del Consiglio
Comunale, una proposta di delibera di variante, lasciatemelo dire,
sconsiderata, tanto è che si è dovuto ricorrere ad una serie di
altri atti per sanare le illegittimità, anche se rimangono ancora
delle osservazioni da fare: 1) alla conferenza dei servizi , a mio
parere, andava invitato anche il Consorzio di Bonifica del Sannio
Alifano; 2) il Sig. Tamburrino non risulta essere l'unico
proprietario dei fondi interessati dal progetto, a meno che la
situazione non sia cambiata negli ultimi anni rispetto al passato
(quando il Consiglio è stato interessato del problema
dell'affrancazione dei terreni dello stesso ). A tal riguardo, l'art.
15 del regolamento sancisce che bisogna essere proprietari almeno del
50% e di averne la disponibilità del restante 50%; quindi la
richiesta della Conferenza dei servizi, doveva essere presentata, a
mio parere, anche dall'altro proprietario.
Lascio
al Consiglio Comunale, supportato dal parere della Segretaria, la
decisione su queste osservazioni.
Colgo l'occasione per dare atto alla Segretaria Comunale dell'impegno e della professionalità per sanare gli atti viziati.
Colgo l'occasione per dare atto alla Segretaria Comunale dell'impegno e della professionalità per sanare gli atti viziati.
Ascrivo
a merito dell'opposizione se oggi ci troviamo con atti formalmente
validi, ripeto solo formalmente perchè nella sostanza il discorso è
diverso e sarà oggetto di valutazione nelle opportuni sedi.
Attribuisco,
inoltre, a merito dell'opposizione se oggi, tra gli atti risanati è
presente una dichiarazione riguardante il piano occupazionale che
prevede un numero di unità lavorative di gran lunga superiore a
quello comunicato in consiglio la volta scorsa ( il piano
occupazionale è stato presentato il 21 luglio 2014. prot.3052).
L'operato
dell'opposizione ha mirato a salvaguardare il Consiglio Comunale da
eventuali responsabilità e a tutelarne la dignità.
Detto
questo mi sia consentito di fare delle considerazioni più
prettamente politiche:
l'art.
7, comma 1, dello Statuto del Comune di Pontelatone recita: “ Il
Comune promuove ed attua un organico assetto del territorio, nel
quadro di un programmato sviluppo degli insediamenti umani, delle
infrastrutture sociali e degli impianti industriali, turistici e
commerciali.” Per coerenza alla norma statutaria e per rispondere
ad un obbligo di legge regionale, l'Amministrazione si sarebbe dovuta
preoccupare di dotare il Comune di Pontelatone del PUC, purtroppo a
distanza di nove anni dal conferimento all'incarico ai tecnici, di
questo benedetto o maledetto PUC non si sa ancora nulla.
E'
attraverso il PUC che si sarebbe dovuto arrivare a disciplinare lo
sviluppo armonico del territorio comunale favorendo lo sviluppo di
impianti produttivi compatibili con la realtà di Pontelatone.
Il
territorio di Pontelatone è a vocazione agricola e la sua integrità
è la nostra principale risorsa, tenendo presente che l'agricoltura
di qualità rappresenta oggi un settore chiave per generare
occupazione. Ben vengono gli imprenditori che vogliono investire, ma
in zona agricola vengano proposti insediamenti di attività
produttive coerenti con il contesto agricolo. La trasformazione di un
ampia zona agricola in commerciale ( 63.805 m) avviene in fase di
redazione del PUC, in contrasto con qualsiasi programmazione
equilibrata del territorio.
L'intervento
crea, inoltre, un pericoloso precedente, attraverso il quale sarà
difficile rifiutare altre richieste simili che stravolgerebbero
ulteriormente il nostro territorio.
Infine,
è molto opinabile l'interesse pubblico richiesto dalla normativa
(art.6 del reg. regionale N.5/2011) trattandosi di una ricaduta
occupazionale di lavoro precario.
Per le
ragioni esposte mi astengo dalla votazione.
Pontelatone
23/07/2014
F.to
Filomena Scirocco
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